Nelle scorse settimane abbiamo affrontato molti punti che riguardano la sicurezza dei sistemi di immagazzinaggio. Per rilevare in anticipo tutti i danni e poter intervenire in perfetta sicurezza è necessario che avvenga con regolarità un’ispezione che rilevi tutto ciò che non va.
Il ruolo del responsabile della sicurezza
Spetta al responsabile della sicurezza (il PRSES) stabilire la frequenza delle ispezioni, che comunque vanno svolte su base regolare: la scelta va compiuta sulla base dei tanti fattori che variano da magazzino a magazzino, da stabilimento a stabilimento. Tra le variabili in esame quante persone operano con le scaffalature, che attrezzature vengono utilizzate e quanto sia statisticamente probabile trovarsi di fronte a dei danneggiamenti. La normativa comunque raccomanda un’ispezione visiva settimanale da parte del PRSES e un’ispezione da parte di un perito almeno ogni 12 mesi.
Come si esegue l’ispezione
L’ispezione va eseguita partendo da terra – sono di norma gli elementi inferiori delle attrezzature di immagazzinaggio i più esposti ai danni – fino a salire. Ovviamente, è vietato in ogni caso controllare i piani più elevati arrampicandosi sugli scaffali.
I problemi da rilevare nell’ispezione degli scaffali
Tra i principali problemi strutturali da indagare durante un’ispezione cvi sono danni da urto, la non verticalità dei montanti, la condizione e l’efficienza dei componenti, le condizioni del pavimento dell’edificio e la posizione dei pallet, possibili cricche di saldatura o del metallo, la posizione degli accessori e che il montaggio della scaffalatura sia stato eseguito in modo corretto. L’ispezione deve verificare anche la permanenza dei cartelli di carico con le indicazioni aggiornate, che non vi sia sovraccarico sugli scaffali, con stabilità e dimensioni soddisfacenti per le merci o le attrezzature in essi stoccati.