Danni alle scaffalature: i motivi e le tipologie

Marco CazzinApprofondimenti, Normative e Scaffalature

Ispezionare spesso lo stato di salute delle proprie scaffalature metalliche industriali è fondamentale per garantire la sicurezza sul luogo del lavoro. Ma non basta rilevare i danni per assicurare una rapida e totale riparazione, anche con la sostituzione di alcuni pezzi. È quanto mai fondamentale comprendere, di fronte ad ogni danneggiamento, che cosa l’abbia provocato per impedire che si manifestino ulteriori lesioni, con conseguenze anche più gravi.

Che cosa può danneggiare una scaffalatura?

Sono molti i motivi tra cui indagare se si rilevano danneggiamenti sugli scaffali. Tra i più frequenti ci sono i problemi attinenti a un utilizzo sbagliato dei carrelli elevatori, sia per problemi meccanici, sia per errori degli operatori, dovuti anche alla qualità dell’addestramento. Altri danni possono essere provocati dalla tipologia dei pallet impiegati, diversi rispetto alla qualità originaria pensata per l’impianto di immagazzinaggio, oppure ad accessori danneggiati nell’unità di carico. Carichi sporgenti, interspazi troppo stretti o mancanza di spazio nel corridoio possono ostacolare il funzionamento dell’impianto ma anche provocare incidenti, come del resto può farlo anche un’illuminazione insufficiente o un cattivo stato della pavimentazione. Da non dimenticare, poi, i rischi legati alla scarsa pulizia del magazzino, tra merci rovesciate e accessori che ostruiscono il passaggio.

Tipi di danno: flessione per sovraccarico o per spalle non verticali

Secondo la normativa ogni danno deve essere segnalato in un verbale di ispezione, per segnalare quali tratti di scaffalatura devono essere resi inaccessibili prima delle riparazioni. I danni possono essere dovuti al sovraccarico: si può considerare la scaffalatura danneggiata se la flessione del corrente è permanente o se supera L/200 (L sta per lunghezza della campata del componente che sostiene il carico) per portapallet e scaffalatura leggera, e di L/100 per i cantilever.

La deformazione può anche avvenire in verticale e riguardare le spalle delle scaffalature. In questo caso, la non verticalità sotto carico non può superare 1/200. Se i corridoi sono molto stretti, o se le scaffalature sono connesse attraverso un sistema automatizzato, questo limite è addirittura inferiore.